Poesia di Louise Glück
Dopo che pensai tutte le cose,
pensai al vuoto.
C’è un limite
al piacere che trovavo nella forma –
In questo non sono come voi,
non mi appago in un altro corpo,
non ho bisogno
di un riparo fuori di me –
Mie povere ispirate
creazioni, siete
fastidi, in fondo,
mera limitazione; siete
alla fine troppo poco simili a me
per piacermi.
E così candide:
volete essere ripagate
della vostra scomparsa,
pagate tutte con qualche parte della terra,
qualche ricordo, come una volta eravate
compensate per il lavoro,
lo scriba pagato
con argento, il pastore con orzo
Per quanto non è la terra
a durare, non
queste scaglie di materia –
Se apriste gli occhi
mi vedreste, vedreste
il vuoto del cielo
specchiato in terra, i campi
di nuovo nudi, senza vita, coperti di neve –
poi luce bianca
non più travestita da materia.